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E' otto volte più pesante dell’aria. Questa inerzia chimica favorisce la rapida diffusione e l’accumulo negli ambienti confinati (abitazioni, uffici, palestre, scuole, asili..).
Il radon in sé stesso non è propriamente nocivo.
La sua pericolosità si deve ad elementi in forma solida che derivano dal suo decadimento ed emettono particelle alfa.
In ambienti poco areati, queste particelle possono accumularsi ed entrare a contatto con il corpo per inalazione di particelle di polveri, vapore e fumo, oppure per ingestione di alimenti contaminati.
La tossicità è direttamente collegata a quantità di prodotti di decadimento del radon , a esposizione prolungata in ambienti dove il ricambio d’aria è assente o non è gestito correttamente.Legandosi al particolato presente negli ambienti indoor, il radon si deposita a livello dei bronchi, bronchioli e alveoli polmonari, con conseguente aumento del rischio di malattie polmonari, anche gravi.
Le concentrazioni di radon negli edifici possono essere anche molto diverse in base a area geografica, tipo di suolo, materiali di costruzione utilizzati, microclima
In Italia una normativa specifica sul radon esiste solo per gli ambienti di lavoro.
Per proteggere la popolazione dall’esposizione al radon in casa non esiste attualmente una normativa specifica, ma si applica una Raccomandazione dell’Unione Europea. In questo documento viene indicato un livello di riferimento di concentrazione di radon non superiore a 300 Bq/m3. Oltre questo valore si raccomanda intraprendere azioni di risanamento.
Nella maggior parte dei casi la via più semplice , non invasiva ed efficace per ottenere un buon miglioramento dell’aria interna è quella di ventilare. Dunque arieggiare buona frequenza le stanze per favorire il ricambio d’aria interna.
Il ricambio dei volumi dell’aria permette l’evacuazione del radon verso l’esterno ed immette aria nuova negli spazi abitati.Meglio se si adotta una ventilazione meccanica controllata (VMC)
GAS RADON NEGLI AMBIENTI DOMESTICI

Il radon un gas radioattivo naturale, incolore ed insapore, generato da alcune rocce della crosta terreste come tufi, lave e graniti. E' otto volte più pesante dell’aria. Questa inerzia chimica favorisce la rapida diffusione e l’accumulo negli ambienti confinati (abitazioni, uffici, palestre, scuole, asili..).
Il radon in sé stesso non è propriamente nocivo. La sua pericolosità si deve ad elementi in forma solida che derivano dal suo decadimento ed emettono particelle alfa. In ambienti poco areati, queste particelle possono accumularsi ed entrare a contatto con il corpo per inalazione di particelle di polveri, vapore e fumo, oppure per ingestione di alimenti contaminati.
La tossicità è direttamente collegata a quantità di prodotti di decadimento del radon, a esposizione prolungata in ambienti dove il ricambio d’aria è assente o non è gestito correttamente. Legandosi al particolato presente negli ambienti indoor, il radon si deposita a livello dei bronchi, bronchioli e alveoli polmonari, con conseguente aumento del rischio di malattie polmonari, anche gravi. Le concentrazioni di radon negli edifici possono essere anche molto diverse in base all'area geografica, tipo di suolo, materiali da costruzione utilizzati, microclima. In Italia una normativa specifica sul radon esiste solo per gli ambienti di lavoro.
Per proteggere la popolazione dall’esposizione al radon in casa non esiste attualmente una normativa specifica, ma si applica una Raccomandazione dell’Unione Europea.
In questo documento viene indicato un livello di riferimento di concentrazione di radon non superiore a 300 Bq/m3. Oltre questo valore si raccomanda intraprendere azioni di risanamento. Nella maggior parte dei casi la via più semplice , non invasiva ed efficace per ottenere un buon miglioramento dell’aria interna è quella di ventilare. Dunque arieggiare buona frequenza le stanze per favorire il ricambio d’aria interna. Il ricambio dei volumi dell’aria permette l’evacuazione del radon verso l’esterno ed immette aria nuova negli spazi abitati.Meglio se si adotta una ventilazione meccanica controllata (VMC)
Il radon un gas radioattivo naturale, incolore ed insapore, generato da alcune rocce della crosta terreste come tufi, lave e graniti.Il radon in sé stesso non è propriamente nocivo. La sua pericolosità si deve ad elementi in forma solida che derivano dal suo decadimento ed emettono particelle alfa. In ambienti poco areati, queste particelle possono accumularsi ed entrare a contatto con il corpo per inalazione di particelle di polveri, vapore e fumo, oppure per ingestione di alimenti contaminati.
La tossicità è direttamente collegata a quantità di prodotti di decadimento del radon, a esposizione prolungata in ambienti dove il ricambio d’aria è assente o non è gestito correttamente. Legandosi al particolato presente negli ambienti indoor, il radon si deposita a livello dei bronchi, bronchioli e alveoli polmonari, con conseguente aumento del rischio di malattie polmonari, anche gravi. Le concentrazioni di radon negli edifici possono essere anche molto diverse in base all'area geografica, tipo di suolo, materiali da costruzione utilizzati, microclima. In Italia una normativa specifica sul radon esiste solo per gli ambienti di lavoro.
Per proteggere la popolazione dall’esposizione al radon in casa non esiste attualmente una normativa specifica, ma si applica una Raccomandazione dell’Unione Europea.
In questo documento viene indicato un livello di riferimento di concentrazione di radon non superiore a 300 Bq/m3. Oltre questo valore si raccomanda intraprendere azioni di risanamento. Nella maggior parte dei casi la via più semplice , non invasiva ed efficace per ottenere un buon miglioramento dell’aria interna è quella di ventilare. Dunque arieggiare buona frequenza le stanze per favorire il ricambio d’aria interna. Il ricambio dei volumi dell’aria permette l’evacuazione del radon verso l’esterno ed immette aria nuova negli spazi abitati.Meglio se si adotta una ventilazione meccanica controllata (VMC)
E' otto volte più pesante dell’aria. Questa inerzia chimica favorisce la rapida diffusione e l’accumulo negli ambienti confinati (abitazioni, uffici, palestre, scuole, asili..).
Il radon in sé stesso non è propriamente nocivo.
La sua pericolosità si deve ad elementi in forma solida che derivano dal suo decadimento ed emettono particelle alfa.
In ambienti poco areati, queste particelle possono accumularsi ed entrare a contatto con il corpo per inalazione di particelle di polveri, vapore e fumo, oppure per ingestione di alimenti contaminati.
La tossicità è direttamente collegata a quantità di prodotti di decadimento del radon , a esposizione prolungata in ambienti dove il ricambio d’aria è assente o non è gestito correttamente.Legandosi al particolato presente negli ambienti indoor, il radon si deposita a livello dei bronchi, bronchioli e alveoli polmonari, con conseguente aumento del rischio di malattie polmonari, anche gravi.
Le concentrazioni di radon negli edifici possono essere anche molto diverse in base a area geografica, tipo di suolo, materiali di costruzione utilizzati, microclima
In Italia una normativa specifica sul radon esiste solo per gli ambienti di lavoro.
Per proteggere la popolazione dall’esposizione al radon in casa non esiste attualmente una normativa specifica, ma si applica una Raccomandazione dell’Unione Europea. In questo documento viene indicato un livello di riferimento di concentrazione di radon non superiore a 300 Bq/m3. Oltre questo valore si raccomanda intraprendere azioni di risanamento.
Nella maggior parte dei casi la via più semplice , non invasiva ed efficace per ottenere un buon miglioramento dell’aria interna è quella di ventilare. Dunque arieggiare buona frequenza le stanze per favorire il ricambio d’aria interna.
Il ricambio dei volumi dell’aria permette l’evacuazione del radon verso l’esterno ed immette aria nuova negli spazi abitati.Meglio se si adotta una ventilazione meccanica controllata (VMC)